Il fascino delle Dolomiti Lucane: trekking, volo dell’angelo e non solo

Le Dolomiti Lucane rappresentano uno dei luoghi più suggestivi e meno conosciuti della Basilicata, visitarle significa percorrere a ritroso la linea del tempo e perdersi in un mondo ancestrale fatto dell’ingegno dell’uomo e dei canti della natura.

Un complesso di pietra che si innalza dal Miocene e che nei secoli è stato forgiato con amore dal vento e dai corsi d’acqua, eroso e abbellito con profondi canyon e gole nelle quali a volte non arriva nemmeno il sole.

Foreste che dondolano pigre al ritmo del tempo che le ha viste crescere formano un mare verde popolato da animali selvatici e storie di streghe e uomini. Ma si possono trovare immagini suggestive anche nei piccoli paesi che si inerpicano fieri come presepi tra i boschi e le pietre di questo territorio affascinante e mai banale.

Partire alla magica scoperta delle Dolomiti Lucane significa andare alla ricerca di attività a stretto contatto con la natura e la storia.

Le Dolomiti Lucane si trovano a una trentina di chilometri a sud-est di Potenza nel cuore del Parco Naturale Gallipoli Cognato, e si presentano come un piccolo mondo a se stante per la forte caratterizzazione naturale e storica di ognuno dei paesi che lo compongono.

Le perle delle Dolomiti

Castelmezzano e Pietrapertosa sono i gioielli del territorio. Entrambi gli abitati sono stati inseriti nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia e basta una rapida occhiata per capirne i motivi.
Possono essere raggiunti lasciando la statale 407 Basentana per seguire strade che si arrampicano tra i paesaggi più belli della zona.

Castelmezzano si trova talmente inserito nel contesto paesaggistico che si fatica a capire dove termini la roccia e inizino le abitazioni. Passeggiare per le sue strette, e a volte ripide, strade permette di conoscere il sapore di un tempo passato.

Testimone della storia del paese è il castello normanno, eretto tra l’XI e il XIII secolo, oggi si slancia stanco e orgoglioso al termine di una piacevole passeggiata che regala un paesaggio da togliere il fiato.

Il paese fungeva anche da importante luogo di passaggio nella rotta verso la Terra Santa; era infatti uno degli ultimi luoghi di ristoro prima di raggiungere il mare per imbarcarsi verso Gerusalemme.

La chiesa di Santa Maria dell’Olmo può vantare pezzi di pregio al suo interno, come la Madonna con Bambino, un pezzo ligneo di grande bellezza, e la Sacra Famiglia del pittore cinquecentesco Girolamo Bresciano.

Durante i lavori di restauro la piccola chiesa ha svelato una porta nascosta sormontata dalla croce templare a ulteriore conferma dell’importanza del paese sulla rotta delle Crociate.
Pietrapertosa (a 1088 m s.l.m.) non è lontana da Castelmezzano, ma nonostante in linea d’aria distino solo pochi chilometri, sono necessari quasi quaranta minuti di auto o una piacevole passeggiata di un paio d’ore per andare da un paese all’altro per via della profonda depressione che li divide.

Ma i due paesi vantano un passato molto differente; se Castelmezzano fungeva da avamposto verso la Terra Santa, stupisce un po’ scoprire che Pietrapertosa era un baluardo saraceno.

L’Arabata è il quartiere più antico, un dedalo di intricate vie sulle quali affacciano abitazioni dotate di uscite secondarie usate per fuggire in caso di invasione e cercare riparo tra le rocce; il nome del paese significa infatti “pietra forata” per via della conformazione del territorio che vede la presenza di pietre scavate usate come riparo anche dai briganti.

Un percorso impegnativo ma di grande soddisfazione si allontana dal centro abitato risalendo stretti scalini intagliati nella roccia per raggiungere le vette di arenaria che sovrastano il paese.

Per gli amanti dell’adrenalina, a Pietrapertosa è possibile provare l’ebbrezza di un viaggio di 400 m a 120 km/h appesi ad un cavo d’acciaio. Il Volo dell’Angelo garantisce un minuto di forti emozioni sorvolando una distesa di boschi e rocce. È possibile effettuare il volo anche in due e condividere un momento di piacevole follia.

Un’alternativa più tranquilla è il Percorso delle Sette Pietre, una storia raccontata attraverso una passeggiata di due chilometri lungo un antico sentiero contadino impreziosita da sette installazioni ispirate a “Vito ballava con le streghe” di Mimmo Sammartino che raccoglie antiche leggende lucane.

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Tradizioni, trekking e storia

Oltre a Castelmezzano e Pietrapertosa, nascosti tra i boschi di cerri e roveri, si possono incontrare altri paesi dal ricco folklore.
Nel periodo estivo in tutto il territorio si festeggia il “Maggio”, una tradizione arborea di origini pagane. Sebbene da maggio a settembre questa festività sia celebrata a Castelmezzano, Pietrapertosa e Oliveto Lucano, la più celebre rimane quella di Accettura.

La tradizione prevede l’abbattimento di un faggio e di un agrifoglio che vengono poi portati in paese accompagnati da un corteo di buoi per essere innestati l’uno sull’altro allo scopo di propiziare la fecondità della terra. Il Maggio (faggio, per l’appunto) affonda le sue radici nei rituali pagani del territorio che sono poi stati contaminati dalla liturgia cristiana. Si potrebbe dire che l’odierno Maggio è il risultato di un rituale cristiano innestato sulle tradizioni pagane.

Se non avete la possibilità di essere ad Accettura nel periodo del Maggio (le date cambiano ogni anno, per avere informazioni precise è consigliato consultare le pagine web del Comune), non preoccupatevi, ci sono altre attrazioni pronte ad accogliervi; questo piacevole borgo, che spunta dalla sommità di una collina, si trova anche nel cuore del Parco naturale Gallipoli Cognato e, oltre ad ospitare la sede dell’Ente, è un ottimo punto di partenza per piacevoli escursioni nel territorio.

Foreste di agrifogli, tigli, castagni, aceri, carpini e roveri si dipanano tutto in torno al centro abitato, offrendo rifugio ad una ricca fauna autoctona.

Se avete la fortuna di essere in queste terre in autunno e di godere dei colori dei boschi che si preparano al riposo, potrete gustare anche due dei prodotti tipici locali: funghi e tartufi.

Ma le bellezze artistiche e naturali delle Dolomiti Lucane non si esauriscono qui: potrete visitare Cirigliano, con il suo castello del 1593 di cui permane il curioso torrione ellittico e l’annessa cappella dell’Addolorata, o la Chiesa Madre del Cinquecento che custodisce la statua lignea quattrocentesca dedicata a San Giacomo, oppure, raggiungendo Gorgoglione entrare nella chiesa dell’Assunta per scoprire il crocifisso del XIII secolo.

E se avrete voglia di stare all’aperto vi attenderanno le Gole del Basento e del Salandrella o le tranquille passeggiate nei secolari uliveti che circondano San Mauro Forte.

Le Dolomiti Lucane sono un luogo magico, assopito nel proprio passato fatto di tradizioni lontane ma che respirano il canto della natura che in questo territorio scandisce ancora i ritmi con forza. Venire in questi luoghi è tornare un po’ dentro se stessi.