Teatro Bellini a Napoli
Il Teatro Bellini di Napoli è uno dei più importanti della città partenopea.
Si tratta di un teatro edificato nell’Ottocento, per volontà di Nicola Lacapra Sabelli, in occasione della c.d. bonifica delle Fosse del Grano che avrebbe dovuto portare ad una generale riqualificazione della zona della città.
Il teatro venne commissionato dall’avvocato e barone napoletano Nicola Lacapra Sabelli all’architetto Carlo Sorgente, che pensò ad una struttura in grado di accogliere circa 1200 spettatori.
Quindi Teatro Bellini nasce come un piccolo teatro, che poi, con il passare del tempo, andrà ingrandendosi. La struttura del Teatro Bellini aveva una pianta a ferro di cavallo, con cinque ordini di palchi, un ordine di loggia continua. Inoltre il teatro era abbellito da un ristretto ad olio di Vicenza Bellini di Vincenzo Migliaro, e dalle decorazioni di Vincenzo Paliotti e di Giovanni Ponticelli e Pasquale Di Criscito.
Il Teatro Bellini venne inaugurato il 6 febbraio del 1878: da quel momento, per circa una quindicina di anni, il Teatro perseguì un programma principalmente lirico.
Poi, negli anni a seguire, prima di diventare la sede della compagnia di Eduardo Scarpetta, ospitò anche delle opere dialettali.
Nel 1900 e negli anni a seguire, il teatro napoletano divenne anche un luogo privilegiato per l’operetta e la canzone, e talora, anche per la prosa.
Il Teatro Bellini rimase il cuore pulsante della Napoli artistica e teatrale, soprattutto della buona società, fino circa alla fine della Prima Guerra Mondiale.
Dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale, però, le cose cambiarono radicalmente.
Infatti grazie al mutamento dei costumi e delle abitudini sociali, il Teatro Bellini andò incontro ad un declino sempre maggiore: nel 1962 venne celebrato l’ultimo spettacolo.
Quindi, il Teatro Bellini divenne un piccolo cinema di terz’ordine frequentato soprattutto dalle coppie, ed alla fine degli anni Settanta fu chiuso in maniera definitiva.
Ma poi, il Teatro Bellini avrebbe conosciuto una importante rinascita. Il merito va a Tato Russo, che nel 1987 decise di salvare il teatro dallo sfacelo e dal dimenticatoio dove era finito.
Russo innanzitutto fondò una compagnia, Gli Ipocriti, e quella Nuova Commedia.
Dopo aver contribuito alla rinascita di altri teatri, decise di dedicarsi al Teatro Bellini.
Nel 1987 rilevò la struttura chiusa ormai da quasi vent’anni: le difficoltà furono non poche, ma infine, con molto lavoro e tanta dedizione, il Teatro partenopeo tornò allo splendore antico.
Nell’autunno del 1988 venne portata in scena la prima piece: ‘Opera da tre soldi’ di Bretch.
Da quel momento il Teatro Bellini è tornato davvero in vita, è tornato ad animare la storia napoletana grazie alle sue commedie, a spettacoli culturali, ed oggi il teatro è anche aperto ad altre manifestazioni culturali.
Oggi il Teatro Bellini ospita diverse strutture aperte al pubblico: non solo la Sala Grande, che è quella principale, ma anche il Piccolo Bellini, lo store Laterzagorà, il bar bistrot Sottopalco.
Nel 2010 la gestione del Teatro Bellini è passata ai figli dell’artista: ora questa struttura è tornata all’antico splendore del quale godeva prima della Seconda Guerra Mondiale.